Capitolo 7 – Assegnazione del sesso

In questo capitolo parleremo di uno dei primi avvenimenti nell’evoluzione del genere di un essere umano: l’assegnazione del sesso. [1]Ho scritto questa pagina wikipedia ma poi hanno cambiato il titolo da “assegnazione del sesso alla nascita” a “determinazione del sesso alla nascita.

Rappresentazione iperscientifica della assegnazione del sesso.
Ci ho messo molte ore a fare questo disegno, ma l’ho copiato da quello di un’altra persona.

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Sviluppo di un essere umano

Abbiamo già nominato cinque lettere dell’acronimo LGBTQIA. Quattro lettere, la L, la G, la B e la A, sono nomi di orientamenti sessuali marginalizzati.

La lettera Q è un termine per tutta la comunità, che abbraccia chi infrange le regole fondamentali del genere nella nostra società.

Per capire le restanti lettere, la T e la I, dovremo scendere più a fondo nei dettagli dello sviluppo di un essere umano.

Cosa è l’assegnazione del sesso?

Il primo bivio che un essere umano affronta, è la sua assegnazione del genere.

Di fatto, l’assegnazione del sesso e l’assegnazione del genere sono la stessa cosa, siccome non esiste l’una cosa senza l’altra. Al giorno d’oggi, l’assegnamento del sesso avviene attraverso l’ecografia, ma immaginiamo l’idea romantica del bambino che nasce e dell’infermiera che esclama, dopo un secondo di silenzio, “è un maschio!”.

L’assegnazione del sesso è l’azione di categorizzare un neonato come maschio o come femmina.

Assegnazione o determinazione del sesso?

E’ naturale chiedersi: “Perché parliamo di assegnamento del sesso, e non solo di determinazione del sesso?”. Entrambi i termini sono corretti, ma il primo mette in evidenza un aspetto fondamentale, ovvero la differenza tra un fenomeno e la sua immagine, cioè la sua percezione, negli occhi di chi assiste.

“Se un albero cade nella foresta, ma nessuno è lì ad ascoltarlo, fa veramente rumore?”. Una risposta della rivista Scientific American è che l’albero non fa rumore, perché il rumore è la percezione delle onde sonore nelle nostre orecchie.

C’è una differenza tra il fatto che le persone nascono con genitali diversi, e la nostra percezione di questo fatto. Come società, facciamo una scelta: quella di dare un nome ai genitali diversi, e categorizzare le persone che nascono con un certo tipo di genitali “maschi” e quelli con un altro tipo di genitali “femmine”.

È una astrazione scientifica della realtà. Pensiamo alle capacità riproduttive, che un essere umano avrà da adulto, lo stesso giorno della sua nascita.Quando un bambino nasce, c’è l’aspettativa che porti a termine il suo destino riproduttivo, e quindi la società lavora per prepararlo ad esso.

L’assegnazione del sesso non è una cosa ovvia

Non sto cercando di convincere chi legge che l’assegnazione del sesso sia sbagliata. Voglio momentaneamente mostrare una prospettiva diversa. L’idea che il fatto di categorizzare insieme le persone con gli stessi genitali non sia ovvia, né naturale. Esistono persone che non sono d’accordo con questa categorizzazione e le sue conseguenze.

Non è impossibile immaginare che se in primo luogo non avessimo mai dato nomi diversi alle persone con caratteristiche riproduttive diverse, le brutte bestie del sessismo e dell’omofobia non si sarebbero mai presentate. Tuttavia, forse non è possibile impedire questa cosa. Forse gli esseri umani, per natura, categorizzano quello che vedono. Destro, mancino. Nero, bianco. Eterosessuale, omosessuale.

Assegnazione legale del sesso

Torniamo a parlare dell’assegnazione del sesso. L’assegnazione legale del sesso, ovvero l’atto di segnare su dei documenti il sesso di un neonato, è ancora meno ovvia, ed è ancora più facile da vedere come una imposizione. Perché lo stato deve avere un registro con su scritti quali genitali hanno i suoi cittadini, se non ha intenzione di utilizzare questa informazione per discriminare?

Forse è perché lo stato si è messo come obbiettivo di essere garante delle regole fondamentali del secondo capitolo.

La regola dell’eterosessualità, in passato, era fatta valere rendendo illegale i rapporti percepiti come omosessuali. Al giorno d’oggi, debolmente, lo stato si limita a non riconoscere le unioni omosessuali come pari a quelle eterosessuali, mantenendo la discriminazione tra l’una e l’altra.

In passato, in molti paesi europei, era illegale indossare vestiti che non fossero ritenuti “adatti” al genere assegnato alla nascita. Oggi le regole si limitano a dire che, a meno che tu non svolga qualche forma di riassegnazione del sesso, il tuo nome legale deve essere adatto al sesso che ti è stato assegnato alla nascita.

Si sta svolgendo un’evoluzione, molto lenta, per cui ad un certo punto la discriminazione di genere da parte dello stato potrebbe essere così debole da non richiedere neanche più l’assegnamento del sesso.

Sesso assegnato e sesso biologico

Una cosa che è possibile fare per far capire la costruzione del sesso assegnato alla nascita è di vederlo separato dal proprio “sesso biologico”.

Il mio sesso biologico potrebbe essere “testosterone: 700 ng/dL, estrone: 40 pg/ml, estradiolo: 30 pg/ml, peso dei testicoli: 25 g, cromosomi: XXY, peso prostata: 30 g, lunghezza dei peli delle ascelle: 5 cm… eccetera”.

Una lista di misure abbastanza oggettive delle mie caratteristiche sessuali. Il mio sesso assegnato invece è una categoria, “maschio”, che vuole rappresentare, riassumere, le mie caratteristiche sessuali per uno scopo.

A sinistra la categoria data durante l'assegnazione del sesso, a destra la lisa delle misure delle caratteristiche sessuali.

Questo scopo potrebbe essere utile, come stabilire in che modo posso avere figli. Oppure potrebbe essere detrimentale: ad esempio, se una persona prova ad usare questa categoria per dirmi quali vestiti indossare, o per discriminarmi in qualche modo. [2]Alcune persone pensano che sia sufficiente accettare di essere categorizzati come maschi e femmine, ma riconoscere che il genere è una cosa separata, e quindi avere una seconda categoria, il … Continue reading

Il sesso di molte persone è chiaramente visibile dal loro aspetto, ma alcune persone hanno un’apparenza che non corrisponde al sesso che gli è stato assegnato alla nascita.

Le caratteristiche del sesso assegnato

Ora, riassumiamo le caratteristiche fondamentali del sesso assegnato alla nascita:

binario, quindi può essere solo una di due possibilità;

immutabile, perché è una categoria data in un singolo istante di tempo;

oggettiva, perché una persona può avere un solo certificato di nascita.

Esiste un modo per parlare del sesso assegnato alla nascita di una persona senza ulteriori implicazioni, e sono gli acronimi inglesi AFAB e AMAB.

AFAB e AMAB

AFAB, che sta per “assigned female at birth”, ovvero “assegnato femmina alla nascita”, indica che alla nascita questa persona è stata categorizzata come femmina.

AMAB, che sta per “assigned male at birth”, ovvero “assegnato maschio alla nascita”, indica che alla nascita questa persona è stata categorizzata come maschio.

Gli acronimi non implicano che la categorizzazione fosse corretta, che ci fosse la necessità di una categorizzazione, o che esaminando nuovamente la stessa persona si assegnerebbe lo stesso sesso. Sono categorie neutre e oggettive, quindi utili, quando non gli si attaccano significati ulteriori.

Le persone che sono contrarie all’assegnazione di genere spesso aggiungono una ‘C’ all’inizio dell’acronimo. “CAFAB” sta per “coercitivamente assegnato femmina alla nascita”, e “CAMAB” per “coercitivamente assegnato maschio alla nascita”.

Assegnamento di genere

Nello stesso momento, o quasi, che si categorizza una persona come “maschio” o “femmina”, si formano tutta una serie di aspettative sul suo carattere, sul suo aspetto o sul suo futuro.

I genitori più progressisti diranno che non si aspettavano che il loro figlio maschio diventasse caratterialmente forte o giocasse con i soldatini, ma penso che una parte minuscola dei genitori avesse in mente la possibilità che il loro figlio AMAB (assegnato maschio) potesse sposare un uomo, o indossare una gonna tutti i giorni, oppure diventare una donna.

Quanti genitori cercano di usare un linguaggio neutro per parlare dei propri bambini per la consapevolezza che potrebbero scegliere di usare un genere grammaticale diverso da grandi? Quali genitori non raccontano a tutti i propri conoscenti quale categoria sessuale è stata assegnata ai loro figli? E poi in Italia è obbligatorio dare ai bambini un nome comunemente associato al loro sesso, quindi a meno di usare un soprannome non sarebbe facile tenerlo nascosto.

Non è irragionevole pensare che un certo livello di assegnamento di genere e socializzazione di genere sia necessaria nella nostra società per integrarsi al meglio. Ma parliamo di questo in un esempio più pratico, nel prossimo capitolo.

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References

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1 Ho scritto questa pagina wikipedia ma poi hanno cambiato il titolo da “assegnazione del sesso alla nascita” a “determinazione del sesso alla nascita.
2 Alcune persone pensano che sia sufficiente accettare di essere categorizzati come maschi e femmine, ma riconoscere che il genere è una cosa separata, e quindi avere una seconda categoria, il “genere di una persona” che descrive la sua posizione nella società e la sua interiorità. Molte persone ogni giorno dimostrano di non essere capaci di fare la distinzione.