Per vedere un esempio pratico dello sviluppo di un essere umano, seguiamo la vita di Giorgio dall’inizio.
L’assegnazione di genere di Giorgio
Sono i primi istanti di nascita dell’infante, e ci troviamo davanti ad un trivio.
1. Il bambino ha un pisellino. Gli assegnano il genere maschile.
2. Il bambino non ha un pisellino. Gli assegnano il genere femminile.
3. Il bambino ha genitali ambigui. I dottori si prendono un certo lasso di tempo per pensarci.
Ma prendiamo la prima strada, magari alle altre possibilità penseremo dopo. Nei giorni successivi, sul certificato di nascita sarà scritta una M, e il nome Giorgio.
Ora lo stato sa che il bambino è un maschio.
Infanzia di Giorgio
Nei prossimi anni, a Giorgio verrà insegnato che la mamma è una femmina, e che papà è un maschio. Gli verrà insegnato che lui è come il papà, lo zio, e il nonno, e il cuginetto, e che è fondamentalmente diverso dalla mamma, dalla sorella e dalla nonna.
Gli sarà messo il grembiula azzurro, gli saranno tagliati i capelli corti, gli saranno comprati i soldatini e i gormiti. Gli insegneranno a giocare con gli altri maschietti, e sulle sue magliette ci sarà scritto “adoro i mezzi di trasporto”, “crea il tuo destino”, e “viva l’avventura”.
Queste cose sono parte di un processo chiamato socializzazione maschile, che viene effettuato da parte della società sui bambini AMAB (assegnati maschio).
Si userà il maschile per parlare di lui, gli verranno attribuite qualità maschili[1]essere forte, essere attivo, essere tenace, gli si parlerà del suo futuro come un uomo.
In qualche momento dai tre ai sei anni questo bambino svilupperà una identità di genere maschile. [2]Questo bambino in particolare, ma non succede a tutti i bambini. Questo significa che accetterà il suo ruolo in quanto maschio nella società. Vorrà seguire i modelli di comportamento maschili, e in pratica nel suo subconscio si sedimenterà l’idea di essere un maschio.
Identità di genere di Giorgio
L’identità di genere è un’altro incrocio di diverse strade che incontriamo. In un universo alternativo, magari, l’identità di genere non si sarebbe mai sviluppata. In un altro universo ancora avrebbe rifiutato il genere assegnato, ma in questo universo non gli succede.
L’identità di genere di solito non affronta grossi cambiamenti dopo l’infanzia. Infatti non succede a Giorgio.
Giorgio ha circa otto anni quando inizia a coltivare l’idea di avere una fidanzatina. Ancora, in un universo parallelo è un fidanzatino, e in un altro non l’ha mai sviluppata. Giorgio pensa che la sua compagna Claudia sia proprio carina, ma quando glielo dice non sembra troppo interessata.
Pubertà
Passano un altro paio di anni. I suoi livelli ormonali, che fino a quella età erano restati abbastanza costanti e simili a quelli delle femminucce della sua età, iniziano a variare. Il suo corpo inizia a produrre alte quantità di testosterone, che provoca cambiamenti nei peli, nella muscolatura, nelle ossa, nei genitali e nella voce.
Giorgio diventa più alto e forte. Nonostante l’acne non gli faccia troppo piacere, molti cambiamenti lo fanno sentire a suo agio.
Orientamento ed espressione
A dodici anni Giorgio inizia ad avere vaghe fantasie sessuali sulle ragazzine della sua età. Più avanti, cercando su internet della pornografia trova video che rappresentano scene omosessuali, ma non le trova attraenti.
Quando Giorgio inizia a scegliere come vestirsi mantiene l’espressione di genere maschile, indossando pantaloni, magliette, camicie, e per le occasioni importanti anche la cravatta. Quando spunterà la barba se la farà crescere, con l’invidia dei suoi amici che non ci riescono.
Un giorno la fidanzata di Giorgio lo convince a farsi truccare. Guardando il glitter sulla sua palpebra non prova niente.
L’età adulta
Giorgio è eterosessuale perché prova attrazione solo per persone del genere opposto, ed è cisgender perché la sua identità di genere corrisponde al genere che gli è stato assegnato alla nascita. È anche conforme ad esso, perché segue abbastanza bene le regole che gli sono state date.
Giorgio cresce, si sposa, fa figli. Non viene mai discriminato per il proprio genere ed orientamento sessuale. Giorgio subisce le pressioni per conformarsi al proprio genere ma non soffre per loro colpa, perché essere un uomo lo fa star bene.
Ma se invece non fosse andata così?
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